La Polizia Municipale informa la cittadinanza che, in occasione della ricorrenza del XXX Anniversario della strage di Capaci, lunedì 23 maggio, la viabilità in città subirà le seguenti variazioni:
- VIA NOTARBARTOLO: la circolazione stradale sarà interrotta all’altezza dell’albero Falcone intorno alle ore 12 per consentire il montaggio del palco, sino al termine delle celebrazioni che, da programma, dovrebbero concludersi entro le 18.30.
La viabilità alternativa sarà indicata e assistita dagli agenti della Polizia Municipale.
- Anche per le attività collaterali che si svolgeranno durante l’arco della giornata, che avranno luogo o sede allo Spasimo, Caserma P. Lungaro e via M. d’Amelio, si potranno verificare interruzioni temporanee della circolazione veicolare.
- FORO UMBERTO I: dalle ore 06.30 alle ore 22.00 la circolazione avverrà in doppio senso sulla sola carreggiata lato monte – tratto piazza Tonnarazza (S. Erasmo)/Porta Felice.
I veicoli provenienti lato via Ponte di Mare, in piazza Tonnarazza, saranno indirizzati sulla carreggiata a monte, che percorreranno sino al by-pass in prossimità di Porta Felice. Qui rientreranno nella carreggiata lato mare per proseguire verso il Porto.
Viceversa, i veicoli provenienti dal lato della Cala, in corrispondenza del citato by-pass troveranno un restringimento che li porterà a percorrere la corsia di destra delle due createsi nella carreggiata.
Per cercare di agevolare al massimo la circolazione, con la collaborazione dell’Autorità Portuale, i mezzi pesanti in uscita dal Porto verranno indirizzati in via F. Crispi direzione Mercato ortofrutticolo/via Duca della Verdura, dove percorreranno l’itinerario abituale dei mezzi pesanti per poter raggiungere ogni destinazione.
Per quanto concerne la direzione opposta, i mezzi pesanti che dovessero provenire lato Mercato ortofrutticolo/via dei Cantieri, verranno invitati da una pattuglia presente sul luogo a percorrere l’itinerario mezzi pesanti consueto per raggiungere il viale Regione Siciliana e da lì portarsi alla loro destinazione.
La Polizia Municipale, nell’assicurare che impiegherà tutte le risorse disponibili per agevolare la circolazione, garantire le necessarie rimozioni di veicoli per motivi di viabilità o sicurezza e assistere la cittadinanza per tutt la durata della manifestazione, auspica che la collaborazione di tutti e la comprensione degli utenti contribuisca alla buona riuscita della giornata commemorativa del trentennale dalla Strage di Capaci.
(Foto Palermotoday.it)
Se è sacrosanto che la memoria va mantenuta e insegnata ai più giovani, e anche vero che queste manifestazioni si sono ormai trasformate in una sorta di festa dell’ipocrisia, un rito che si ripete per anni uguale.
Certo, i trentanni dalla strage di Capaci dovevano essere ricordati in maniera solenne , ma purtroppo si è esagerati.
Musica, cantanti, monumenti che fanno rumori strani e polemiche inutili: abbiamo assistito di tutto e di più .
E’ vero, certe manifestazioni si debbono fare ma quando ogni settimana si ricorda un martire della mafia , tali occasioni perdono la loro sacralità e diventano un semplice fenomeno di costume.
Scolaresche in gita, curiosi, attivisti politici, candidati alle elezioni , istituzioni che devono esserci perché gli assenti si notano di più di quelli presenti, passerelle di ministri e sottosegretari e di sindaci con le belle fasce tricolori.
E i cittadini?
Quasi assenti : ormai i palermitani hanno capito che tali manifestazioni sono una “sceneggiata”, una passerella di politici e “amministratori” e che la legalità e la lotta alla mafia in queste manifestazioni latitano .
Il dato del disinteresse lo si deduce dagli ascolti in tv di queste manifestazioni, che sono risibili, e dallo scarso interesse degli articoli nei giornali .
Anche molti protagonisti della lotta alla mafia hanno preso le distanze da tali manifestazioni
Un ex magistrato, Roberto Scarpinato, ha lanciato una pesante critica:
“E’ un trentennale triste basato sulla rimozione, sulla restaurazione e sulla normalizzazione. La “ Falconeide” ufficiale sedativa si basa su storie false. …… Il racconto ufficiale serve a consentire il disarmo da parte dello Stato di leggi importanti nella lotta alla mafia come l’ergastolo ostativo e il 41bis”
Claudio Fava, politico e figlio di una vittima di mafia, ha dichiarato :
“Trent’anni – sento il rischio che un velo d’ipocrisia avvolga questa giornata”.
Tali manifestazioni sono spesso pieni di ipocrisia “ Gli esibizionisti che mostrano la propria scorta come se fosse un prezioso capo di biancheria intima; i fini narratori che parlano di Falcone e Borsellino chiamandoli “Giovanni” e “Paolo”; i frequentatori delle peggiori taverne della politica e dei più imbarazzanti pregiudicati per mafia che poi trattano queste giornate di memoria come se fosse una domenica delle palme, vestito lustro e via in chiesa e al convegno con faccia di circostanza….. A me di Falcone – conclude amaramente Claudio Fava– piacevano il tono sobrio e le idee concrete. Oggi, attorno alla sua morte, sento poca sobrietà, molte fanfare e nessuna verità.
Il fantasma del museo fa finta di non capire che le critiche riguardano non tanto la manifestazione quanto il fatto che – ad oggi – non si è ancora fatta luce sui mandanti di quelle stragi e il fatto che sembra esserci un allentamento nella coercizione del fenomeno mafioso. E tra i vari frequentatori ovvio che Fava ne abbia pure per Lagalla, almeno se non mi sbaglio.
Claudio Fava e Scarpinato lui li detesta, ma li cita a esempio. Grande annebbiatore di ogni ragionamento pubblico. 🙂
@ Orazio Non avrei saputo dirlo meglio!
Irexia grazie, anche se non siamo nei tristi anni ’90 noto ancor oggi un rimestare sulle cose di mafia di livello assai pessimo, compreso lo strumentalizzare ad arte parole e concetti espressi da antimafiosi non solo a parole ma pure nei fatti, gente senza macchia alcuna.
Scarpinato si lamenta perchè dopo 30 anni non si conoscono i mandanti e perchè si allenta il 41bis o viene meno l’ergastolo per i mafiosi qualcuno trova normale sostenere che il problema è la retorica antimafiosa di una manifestazione.
Fava accusa alcuni poitici di doppia morale ma il problema sarebbe la retorica della manifestazione.
Il saggio indica la luna e… etc etc…
P.S.: io da palermitano quando posso a questa “retorica” manifestazione ci vado e con me c’è tanta, ma tanta Palermo. Ma per qualcuno che ama sparare a zero senza aver fatto atto di presenza, Palermo non ci sarebbe. Così (non) funziona il mondo.
Se Claudio Fava ha scritto “ ….sento il rischio che un velo d’ipocrisia avvolga questa giornata” e inoltre ha espresso un giudizio sferzante su certe presenze a tale manifestazione: “ Gli esibizionisti che mostrano la propria scorta come se fosse un prezioso capo di biancheria intima; i fini narratori che parlano di Falcone e Borsellino chiamandoli “Giovanni” e “Paolo”; i frequentatori delle peggiori taverne della politica e dei più imbarazzanti pregiudicati per mafia che poi trattano queste giornate di memoria come se fosse una domenica delle palme, vestito lustro e via in chiesa e al convegno con faccia di circostanza…..” forse ha avuto i suoi buoni motivi.
Quei politici , giudici e giornalisti che , in vita, attaccarono e accusarono Giovanni Falcone di insabbiare le inchieste erano tutti in prima fila con il “ vestito lustro e…. la faccia di circostanza”.
Altro che “velo di ipocrisia”.
Come non essere d’ accordo con Claudio Fava quando scrive “Oggi, attorno alla sua morte, sento poca sobrietà, molte fanfare e nessuna verità.”
Ma forse a qualcuno piace che il “giorno della memoria e alla lotta alla mafia” si trasformi in in una manifestazione con …….”nani” , comici, cantanti e ballerine .
Tanto per fare chiarezza visto ch eil fantasma del museo solleva cortine fumogene.
Fava, prima del terzo segreto di Fatima disvelato appunto dal fantasma, ha pure detto:
“La prima ipocrisia: una memoria senza verità è solo liturgia. E noi su Capaci (e su via D’Amelio) abbiamo verità minime, consolatorie, inoffensive. E un fatto, giudiziariamente acclarato, che la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rispondesse a urgenze ed interessi non solo mafiosi. Eppure sul ruolo che apparati dello Stato ebbero in quelle stragi sappiamo poco, pochissimo.
I vertici della nazione, che questa mattina si sono dati festoso e commosso appuntamento a Palermo, dovrebbero pretendere dalle istituzioni che essi rappresentano un atto di onestà morale e di verità. Così non è stato in questi trent’anni. Non conosciamo le catene di comando dei servizi che acconsentirono alla manipolazione delle indagini, né gli affidavit politici che ricevettero dal governo dell’epoca. Abbiamo fatto finta di credere che il più clamoroso depistaggio della storia italiana sia opera di un funzionario e di due ispettori di p.s., gli unici imputati a Caltanissetta per le menzogne su via D’Amelio”.
“La seconda ipocrisia: l’eredità di Giovanni Falcone. Sbriciolata. La procura nazionale antimafia è un ufficio di molta forma e pochissima sostanza, mai capace in questi anni di svolgere almeno quella funzione di coordinamento tra le procure distrettuali che la legge le attribuisce. E l’attacco all’ergastolo ostativo è un altro pezzo di quella eredità che si smarrisce”.
Il fantasma guarda il dito invece che la luna…